madmas74 ha scritto: ↑lunedì 19 agosto 2024, 10:17
car spesso sono d'accordo con quello che scrivi ma io il problema lo vedo eccone: una società che tratta con disparità i "clienti" è assolutamente da censurare. Vista la proporzione tra biglietti rimasti disponibili negli altri settori e tribuna centrale "accreditati" sembrerebbe evidente che c'è molta gente che non contribuisce a discapito degli altri che si vedono costretti a pagare i biglietti forse più cari della categoria. È come se i miei 38€ per due persone debbano andare a coprire parzialmente i mancati guadagni della tribuna. Mi sembra tanto la storia dell'evasione fiscale in Italia, che da lavoratore dipendente mi fa tanto girare le pal**...
No non la vedo così, sono cose diverse.
19 euro per una curva in B, in questo stadio, sono troppi a prescindere da ogni ulteriore considerazione.
Gli accrediti, che esistono ovunque, non sono regali a privilegiati e non comportano aumento degli altri settori.
Sono destinati agli sponsor, nell’ambito di accordi commerciali, ai tesserati, nell’ambito di accordi contrattuali, a tesserati di altre società e altre figure professionali del calcio e a autorità di vario titolo (politici, magistrati, etc), nell’ambito di rapporti istituzionali.
Far parte di queste categorie non significa speculare sugli altri e d’altronde la società è giusto che intrattenga questi rapporti anche attraverso gli accrediti.
È una cosa normalissima. Possiamo criticarla come massimo sistema, ma è così ovunque.
I biglietti del Palio di Siena sono credo tra i più costosi e ambiti tra gli eventi sportivi in Italia. Quest’anno se avessi voluto sarei potuto andare con un amico che fa il giudice a Siena, al quale sono destinati due biglietti, della categoria più costosa. Avrei fatto un torto a qualcuno?
I biglietti degli internazionali di Roma sono costosissimi, ma gli sponsor hanno i palchi e regalano i biglietti a dipendenti o clienti, così come i membri del Coni, i tesserati Fit di alto livello e tante altre categorie.
Funziona semplicemente così, e non c’è nessuna dietrologia.