Ti quoto in totoembedded ha scritto:Io continuo a pensare che il nostro organico abbia la possibilità di salvarsi in modo relativamente tranquillo, senza le pedine che mancano non si può pensare ad altro ma che due elementi tecnici e dinamici come Fornito e Tortolano ammuffiscano in panchina, viste le squallide prestazioni delle ultime due partite, è incomprensibile ed anzi, sommando le allucinanti dichiarazioni e la totale mancanza di motivazioni fei calciatori, non rimane che prendere atto della situazione e preparare la svolta prima che sia tardi.
Se Cappellacci non chiarisce il senso delle sue dichiarazioni, non ha altra strada che le dimissioni, se chiarisce in modo accettabile gli vanno dati i sette giorni: o una prestazione convincente sabato o via con i rispettosi saluti all'uomo ed i doverosi calc* in cul* al tecnico.
Cappellacci ed il gioco del calcio...
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
anche una vittoria con prestazione convincente contro la lupa roma non cambierebbe il mio giudizio
cappellacci è l'anti calcio e come tale via subito!
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
ma nun fissiamu 9 gol presi in 4 partite
tutta la difesa e centrocampo ex novo
ed abbiamu nu portiere.......... :ROFL:
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aru cù
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
con la lupa roma gioca saracco
forse sarebbe meglio che orlandi tornasse a giocare
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con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Ma infatti il problema non è manco Cappellacci, lui così intende il calcio. Non so come faceva giocare le sue squadre in passato ma anche l'anno scorso così giocava: si dà la palla a qualcuno lì davanti che fa lo spunto vincente, in un contesto del genere il regista a che serve? Nella passata stagione i vari centrocampisti hanno fatto tutti la stessa magra figura, un motivo ci sarà. Altro non si è visto a parte qualche prestazione dignitosa fuori casa quando NON c'è da fare la partita, ma in casa non abbiamo quasi mai brillato. Invito a vedere qualche filmato d'inizio stagione e sentire le dichiarazioni del mister.iascu ha scritto:Anche l'anno scorso non si è' vista una (n1)partita bella !
Anche se si vinceva era grazie ad uno spunto di Calderini o Alessandro (in D!) o calc* di rigore o parate di frattali!
La squadra quest'anno e' più' scarsa dello scorso in una categoria superiore, ma ..... Cambia l' obiettivo!
Ieri da Mali capu in primis la difesa portiere compreso che hanno preso 3 gol evitabili
Il centrocampo mai visto
L'attacco con 1 tiro in porta i 90 min
Quindi colpe ben distribuite e ... ' nculu a nua!!
Da belli capelli a capp
Iativinni a lamezia!!
Il discorso è che se si tiene un tecnico del genere gli si devono mettere a disposizione uomini che gli facciano lo spunto vincente (accussì però putimu allenà tutti), altrimenti con una rosa di ragazzi bisogna prendere qualcuno che i giovani li fa correre e gli dia nu MINIMO di gioco...proprio il minimo sindacale insomma: vedere lanci di 60 metri da gente che fa la lega pro è mortificante, l'ultimo che li faceva è Stefano Fiore...uno così.
Menomale che abbiamo il blasone, avvertite gli avversari però.
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Editoriale di Piero Bria, ormai il problema è stato inquadrato da tutti dall'anno scorso ma, vista la salvezza ottenuta in anticipo, si è sottaciuto pensando ... L'anno prossimo sarà diverso... Sti caz** :evil:
Se il credo di Cappellacci prevede il "prima non prenderle" crediamo sia consigliabile, soprattutto da parte di Guarascio, far riflettere l'allenatore e cercare di rivedere un minimo i piani. Perché un anno fa era tutt'altro campionato. Cullarsi pensando che ci siano "squadre molto più deboli" è l'errore che potrebbe portare ad una catastrofe senza precedenti. Il Cosenza di Barletta è figlio della mentalità del tecnico e non della forza dei calciatori. Anche in questo caso nascondersi dietro frasi del tipo "la squadra non è adeguata alla categoria" è riduttivo e offensivo verso giocatori professionisti che hanno diversi campionati, seppur di serie C, alle spalle. Bisogna necessariamente capire che nel calcio non si vince sulla carta bensì sul campo. Non sempre si vince con i campioni, non sempre si perde con gli scarti. I risultati dipendono anche da come si gestisce una rosa e come vengono utilizzati i calciatori. Senza dimenticare l'aspetto preparazione, non indifferente. Analizzando la gara contro il Foggia e la successiva di Barletta sono diverse le considerazioni da fare. La prima riguarda il pacchetto arretrato. I terzini, spesso bloccati, raramente si propongono e quando lo fanno hanno gli spazi ingolfati dagli esterni d'attacco di cui uno (leggi Alessandro) parte da posizione arretrata dovendo macinare chilometri prima di arrivare in zona cross, mentre l'altro (leggi Calderini) è bravo a saltare l'uomo e molto meno a proporre palloni invitanti per i compagni. A centrocampo il Cosenza ha dei mediani statici e poco propensi ad inserirsi senza palla. Di questi solo uno (leggi Arrigoni) è tecnicamente superiore agli altri ma troppo lento a far girare palla o provare soluzioni alternative come il cambio campo o la verticalizzazione. In attacco, avendo già detto degli esterni, c'è il fattore punta centrale. Cori è fisicamente valido ma non è mai riuscito sino ad ora a proteggere la sfera per far salire la squadra. Non solo. Quando i compagni lo servono con palloni alti l'ex Venezia è pronto a spizzicare ma non trova nessuno pronto ad inserirsi negli spazi. E ci sarebbe tanto altro da dire. I discorsi da fare a Cappellacci sarebbero molteplici. In primis cambiare l'atteggiamento rinunciatario cercando di essere propositi e, anche con tre passaggi, cercare di arrivare nei pressi dell'area di rigore evitando giri palla snervanti e poco produttivi. Cercare di avere almeno un centrocampista uno capace di attaccare gli spazi (e se fosse Fornito?) e un altro pronto a verticalizzare. Se proprio Cori deve giocare bisogna cercare di avere un uomo di spinta pronto a guadagnare il fondo per crossare in area di rigore. Sovrapposizioni, verticalizzazione, movimenti senza palla, inserimenti. Il Cosenza non è senza giocatori adeguati, il Cosenza è senza un gioco. Che sia chiaro.
Fonte CosenzaChannel
Se il credo di Cappellacci prevede il "prima non prenderle" crediamo sia consigliabile, soprattutto da parte di Guarascio, far riflettere l'allenatore e cercare di rivedere un minimo i piani. Perché un anno fa era tutt'altro campionato. Cullarsi pensando che ci siano "squadre molto più deboli" è l'errore che potrebbe portare ad una catastrofe senza precedenti. Il Cosenza di Barletta è figlio della mentalità del tecnico e non della forza dei calciatori. Anche in questo caso nascondersi dietro frasi del tipo "la squadra non è adeguata alla categoria" è riduttivo e offensivo verso giocatori professionisti che hanno diversi campionati, seppur di serie C, alle spalle. Bisogna necessariamente capire che nel calcio non si vince sulla carta bensì sul campo. Non sempre si vince con i campioni, non sempre si perde con gli scarti. I risultati dipendono anche da come si gestisce una rosa e come vengono utilizzati i calciatori. Senza dimenticare l'aspetto preparazione, non indifferente. Analizzando la gara contro il Foggia e la successiva di Barletta sono diverse le considerazioni da fare. La prima riguarda il pacchetto arretrato. I terzini, spesso bloccati, raramente si propongono e quando lo fanno hanno gli spazi ingolfati dagli esterni d'attacco di cui uno (leggi Alessandro) parte da posizione arretrata dovendo macinare chilometri prima di arrivare in zona cross, mentre l'altro (leggi Calderini) è bravo a saltare l'uomo e molto meno a proporre palloni invitanti per i compagni. A centrocampo il Cosenza ha dei mediani statici e poco propensi ad inserirsi senza palla. Di questi solo uno (leggi Arrigoni) è tecnicamente superiore agli altri ma troppo lento a far girare palla o provare soluzioni alternative come il cambio campo o la verticalizzazione. In attacco, avendo già detto degli esterni, c'è il fattore punta centrale. Cori è fisicamente valido ma non è mai riuscito sino ad ora a proteggere la sfera per far salire la squadra. Non solo. Quando i compagni lo servono con palloni alti l'ex Venezia è pronto a spizzicare ma non trova nessuno pronto ad inserirsi negli spazi. E ci sarebbe tanto altro da dire. I discorsi da fare a Cappellacci sarebbero molteplici. In primis cambiare l'atteggiamento rinunciatario cercando di essere propositi e, anche con tre passaggi, cercare di arrivare nei pressi dell'area di rigore evitando giri palla snervanti e poco produttivi. Cercare di avere almeno un centrocampista uno capace di attaccare gli spazi (e se fosse Fornito?) e un altro pronto a verticalizzare. Se proprio Cori deve giocare bisogna cercare di avere un uomo di spinta pronto a guadagnare il fondo per crossare in area di rigore. Sovrapposizioni, verticalizzazione, movimenti senza palla, inserimenti. Il Cosenza non è senza giocatori adeguati, il Cosenza è senza un gioco. Che sia chiaro.
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
sasa69 ha scritto:ma nun fissiamu 9 gol presi in 4 partite
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Oberdan_80 ha scritto:OBBIETTIVO: Due settimane per far cambiare a capu alla crapa
Dobbiamo cercare di arrivare al derby con una classifica tranquilla (6 punti almeno) e con due partite alle spalle (le prossime due) in cui si dovrà riprendere assolutamente fiducia nei propri mezzi INIZIANDO A GIOCARE AL CALCIO !!!
Sarà impresa ESTREMA ma visto che di cambiare non se ne parla proprio in società (conoscendo bellicapelli manco si è posto il problema considerato i tempi con cui reagiscono agli eventi) almeno che ci provino, arrivare al derby con 2 o 3 punti vorrà dire regalarargli la partita, i nostri giocherebbero con una pressione non sopportabile da 10 undicesimi della rosa uscendone una partita in cui si dovrà giocare solo a contenere ... Ci prenderanno a pallunate e sarebbe umiliante dover difendere lo 0-0 in casa e sperare di uscire indenni, solo a pensarci inizio a stare male... arrassusia
però dicci chi é l'unico giocatore che sopporterebbe la pressione della gara? sono curioso..
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Mosciaro credo che abbia l'esperienza per gestire un derby... Pu sapimu !!!
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
si, di sicuro é quello che ha più esperienza, ma pure lui ... essendo un ex...potrebbe patire la circostanza. ma magari a collevento, al ritorno. al san vito non dovrebbe..... sempre che abbia la possibilità di esprimersi, magari dal primo minuto. sono sempre più convinto che sto ragazzo ha fatto malissimo ad avere pena per la squadra della sua città quando decise di giocare per questa maglia nella lnd. questa società non gli ha mai riconosciuto un caz* di niente. la fascia era d'obbligo, figurati. ma la stima per il giocatore non l'ha mai avuta. ma quello che é ancora più penoso e leggere ciò che scrivono di lui i tifosi/filosofi della new age del tifo cosentino che seguono la squadra da al massimo due anni a sta parte evidentemente.... altrimenti scriverebbero diversamente. forza lupi, forza manolo e cosenza ai cosentini innanzitutto!!!!!!!Oberdan_80 ha scritto:Mosciaro credo che abbia l'esperienza per gestire un derby... Pu sapimu !!!
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
In genere trovo Piero Bria troppo cerchiobottista e le sue (passate?) simpatie peppuccesche me lo rendono indigesto ma stavolta ha inquadrato la situazione, personalmente ho trovato inguardabili Arrigoni e Ciancio di cui invece avevo avuto ottime descrizioni, qualcosa questo vorrà dire.
Oggi mi aspetto che qualcuno dei giornalisti (ehm..) di Cosenza chieda ragione a Cappellacci delle sue allucinanti dichiarazioni del dopo partite e che poi ci si regoli di conseguenza.
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Oggi meluso sarà ospite a Replay..chi ha il tempo di vedere la trasmissioni lo bombardi di messaggi soprattutto sulle esternazioni di cappellacci ca mo a popu cacatu a minc*!
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Meluso sarà ospite a Replay? Bene, voglio vedere cosa dirà.....
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
I giocatori non sono scarsi. Ma se anche lo fossero non credo siano incapaci di fare un cross in mezzo all'area o un tiro da fuori. Il problema è che Cappellacci non dà una trama, un'idea di gioco che sia una.
E poi: in un anno e 4 partite avete mai visto un Cosenza brillante dal punto di vista fisico? A me è sembrato SEMPRE che avessero un armadio sulle spalle. Squadra pesante e moscia, da sempre. Ad inizio campionato, a metà, a fine campionato e ora ancora all'inizio del 2° anno.
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Re: Cappellacci ed il gioco del calcio...
Non è un problema di preparazione, è la crapa che li fa da SEMPRE giocare sotto ritmo, l'anno scorso in casa erano più le volte ca mi pigliva ru suannu che quelle in cui riuscivo a vedere qualcosa di poco poco decente, unica cosa bella che ricordo il goal di criaco nella partita del centenariocorsiapreferenziale ha scritto:I giocatori non sono scarsi. Ma se anche lo fossero non credo siano incapaci di fare un cross in mezzo all'area o un tiro da fuori. Il problema è che Cappellacci non dà una trama, un'idea di gioco che sia una.
E poi: in un anno e 4 partite avete mai visto un Cosenza brillante dal punto di vista fisico? A me è sembrato SEMPRE che avessero un armadio sulle spalle. Squadra pesante e moscia, da sempre. Ad inizio campionato, a metà, a fine campionato e ora ancora all'inizio del 2° anno.
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