Novità dal Cozzo
-
- Veterano
- Messaggi: 2183
- Iscritto il: domenica 6 giugno 2010, 13:21
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Novità dal Cozzo
da http://www.ilquotidianoweb.it/news/spor ... w.facebook
Catanzaro, troppe polemiche
e Cosentino pensa di lasciare
Il presidente dei giallorossi esprime al "Quotidiano" tutto il suo sconcerto per il clima che si respira in città: «Ho solo fatto il bene di questa squadra e della città, ma dopo la sconfitta nei play off mi sono sentito sul banco degli imputati»
di ANTONIO CIAMPA
CATANZARO – È un fiume in piena Giuseppe Cosentino. Dopo oltre due settimane dalla sconfitta contro il Benevento nei play off, l’azionista unico giallorosso rompe il silenzio che si era imposto e, rispondendo al Quotidiano, sfoga tutta la delusione e la rabbia per quella che lui ritiene essere una profonda ingiustizia: «Da tre anni, da quando ho la responsabilità del Catanzaro, ho solo fatto il bene di questa squadra e della città. Eppure, dopo la sconfitta nei play off per la quale ho sofferto da matti, mi trovo messo sul banco degli imputati perché non avrei speso quanto dovuto per vincere il campionato. Premesso che non era l’obiettivo con il quale era partita la stagione, mi sarei invece aspettato applausi, per me, per l’intera società e per il tecnico che, tutti insieme, abbiamo invece condotto una stagione eccezionale».
Il riferimento di Cosentino è sopratutto ai mugugni della piazza, inevitabilmente delusa dall’esito finale del torneo. Ma il signor Gicos va oltre: «Sono venuto in questa città senza secondi fini e mettendo tantissimi soldi nella società. Eppure a differenza dei molti che mi hanno preceduto e che hanno fatto solo disastri, mi ritrovo praticamente lasciato solo con gli sponsor che hanno solo in parte mantenuto le premesse fatte all’inizio, con alcuni politici catanzaresi che mi remano contro perché non sono mai andato in processione da loro e con parte della tifoseria che critica senza alcuna ragione.
A questo punto verrebbe da chiedersi cosa ci stia a fare io a Catanzaro». Cosentino, pur non facendo cifre, paragona quindi il Catanzaro ad altre realtà: «In campionato, grazie all’ottimo lavoro di Ortoli e Brevi, siamo arrivati prima di squadre che hanno speso il doppio o il triplo di noi e anche con chi ci ha preceduto ce la siamo sempre giocata alla grande. Eppure anche da parte della stampa ho letto solo critiche e mai apprezzamenti. Non sono e non sarò mai così avventato da mettere a repentaglio la mia azienda ma certo è che ho investito soldi nel Catanzaro e gli ho restituito una dignità come nessuno ha mai fatto nell’ultimo ventennio e questa cosa mi è riconosciuta da più parti tanto che ho avuto elogi e attestazioni di stima da molte società anche della massima serie. Ma non da Catanzaro e da gran parte dei suoi abitanti».
Il presidente giallorosso, dopo l’annuncio di un addio quasi certo: «Le troppe critiche espresse hanno fatto letteralmente indignare anche Brevi che avrei voluto tenere con me ma che non credo vorrà ripetere un’esperienza come quella di questa stagione», fatica a tratteggiare il futuro nella nebbia di una rabbia che tarda a sbollire: «Stante così le cose mi chiedo con insistenza cosa mi spinge a restare in una città che dimostra di non apprezzarmi. Al momento non so davvero se iscriverò la squadra al prossimo campionato. Nell’ultimo periodo mi sono volutamente isolato dal mondo del calcio non rispondendo a nessuno. Ora, l’unica cosa che so è che se alla fine dovessi decidere di continuare lo farò con il direttore Ortoli al mio fianco. Una delle pochissime persone serie e leali che ho avuto modo di incontrare in questo mondo e la cui professionalità lo spingerà presto ad andare a lavorare per club di serie A. Di questo ne sono più che certo».
giovedì 29 maggio 2014 19:12
Verità o i magici giornalisti del Quotidiano hanno spostato l'obiettivo?
Catanzaro, troppe polemiche
e Cosentino pensa di lasciare
Il presidente dei giallorossi esprime al "Quotidiano" tutto il suo sconcerto per il clima che si respira in città: «Ho solo fatto il bene di questa squadra e della città, ma dopo la sconfitta nei play off mi sono sentito sul banco degli imputati»
di ANTONIO CIAMPA
CATANZARO – È un fiume in piena Giuseppe Cosentino. Dopo oltre due settimane dalla sconfitta contro il Benevento nei play off, l’azionista unico giallorosso rompe il silenzio che si era imposto e, rispondendo al Quotidiano, sfoga tutta la delusione e la rabbia per quella che lui ritiene essere una profonda ingiustizia: «Da tre anni, da quando ho la responsabilità del Catanzaro, ho solo fatto il bene di questa squadra e della città. Eppure, dopo la sconfitta nei play off per la quale ho sofferto da matti, mi trovo messo sul banco degli imputati perché non avrei speso quanto dovuto per vincere il campionato. Premesso che non era l’obiettivo con il quale era partita la stagione, mi sarei invece aspettato applausi, per me, per l’intera società e per il tecnico che, tutti insieme, abbiamo invece condotto una stagione eccezionale».
Il riferimento di Cosentino è sopratutto ai mugugni della piazza, inevitabilmente delusa dall’esito finale del torneo. Ma il signor Gicos va oltre: «Sono venuto in questa città senza secondi fini e mettendo tantissimi soldi nella società. Eppure a differenza dei molti che mi hanno preceduto e che hanno fatto solo disastri, mi ritrovo praticamente lasciato solo con gli sponsor che hanno solo in parte mantenuto le premesse fatte all’inizio, con alcuni politici catanzaresi che mi remano contro perché non sono mai andato in processione da loro e con parte della tifoseria che critica senza alcuna ragione.
A questo punto verrebbe da chiedersi cosa ci stia a fare io a Catanzaro». Cosentino, pur non facendo cifre, paragona quindi il Catanzaro ad altre realtà: «In campionato, grazie all’ottimo lavoro di Ortoli e Brevi, siamo arrivati prima di squadre che hanno speso il doppio o il triplo di noi e anche con chi ci ha preceduto ce la siamo sempre giocata alla grande. Eppure anche da parte della stampa ho letto solo critiche e mai apprezzamenti. Non sono e non sarò mai così avventato da mettere a repentaglio la mia azienda ma certo è che ho investito soldi nel Catanzaro e gli ho restituito una dignità come nessuno ha mai fatto nell’ultimo ventennio e questa cosa mi è riconosciuta da più parti tanto che ho avuto elogi e attestazioni di stima da molte società anche della massima serie. Ma non da Catanzaro e da gran parte dei suoi abitanti».
Il presidente giallorosso, dopo l’annuncio di un addio quasi certo: «Le troppe critiche espresse hanno fatto letteralmente indignare anche Brevi che avrei voluto tenere con me ma che non credo vorrà ripetere un’esperienza come quella di questa stagione», fatica a tratteggiare il futuro nella nebbia di una rabbia che tarda a sbollire: «Stante così le cose mi chiedo con insistenza cosa mi spinge a restare in una città che dimostra di non apprezzarmi. Al momento non so davvero se iscriverò la squadra al prossimo campionato. Nell’ultimo periodo mi sono volutamente isolato dal mondo del calcio non rispondendo a nessuno. Ora, l’unica cosa che so è che se alla fine dovessi decidere di continuare lo farò con il direttore Ortoli al mio fianco. Una delle pochissime persone serie e leali che ho avuto modo di incontrare in questo mondo e la cui professionalità lo spingerà presto ad andare a lavorare per club di serie A. Di questo ne sono più che certo».
giovedì 29 maggio 2014 19:12
Verità o i magici giornalisti del Quotidiano hanno spostato l'obiettivo?
-
- Moderatore
- Messaggi: 3398
- Iscritto il: sabato 12 maggio 2007, 11:24
- Genere: Seleziona
- Località: Cosenza
- Ha ringraziato: 8 volte
- Sei stato ringraziato: 75 volte
Re: Novità dal Cozzo
Come avevo scritto in un altro topic 2-3 settimane fa, è probabile che con l'uscita di scena del suo amico Scopelliti..........non c'è più alcun interesse (o ritorno economico) che lo faccia rimanere sul cozzo ventoso.corsiapreferenziale ha scritto:Verità o i magici giornalisti del Quotidiano hanno spostato l'obiettivo?
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
-
- Partecipante
- Messaggi: 140
- Iscritto il: lunedì 3 aprile 2006, 11:13
- Genere: Seleziona
- Località: Roma
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Catanzaro, Cosentino shock: "La città non mi apprezza. Potre
Catanzaro in subbuglio. Una notizia shock che ha scatenato il panico nella tifoseria giallorossa. Tutto è nato a causa di un'intervista rilasciata ai colleghi del “Quotidiano della Calabria” da parte del presidente del Catanzaro, Giuseppe Cosentino, seccato e stufo dalla continue critiche ricevute da una parte della tifoseria catanzarese: “Stando così le cose mi chiedo con insistenza cosa mi spinge a restare in una città che dimostra di non apprezzarmi. Al momento non so davvero se iscriverò la squadra al prossimo campionato”.
fonte http://www.tuttolegapro.com
hahahhaahhah ahhahahahah :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
fonte http://www.tuttolegapro.com
hahahhaahhah ahhahahahah :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
-
- Interessato
- Messaggi: 98
- Iscritto il: lunedì 26 maggio 2014, 17:27
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Catanzaro, Cosentino shock: "La città non mi apprezza. P
Ultima modifica di CoSeNzAbRuZiA il mercoledì 23 luglio 2014, 17:03, modificato 1 volta in totale.
REGNO BRUZIO!
-
- Veterano
- Messaggi: 1636
- Iscritto il: domenica 22 ottobre 2006, 22:09
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 1 volta
Re: Novità dal Cozzo
Ecco la verità: vogliono far fuori Cosentino
Da un anno la politica catanzarese cerca un nuovo proprietario per il Catanzaro. Intanto gli sponsor si tirano indietro, uno dopo l’altro, lo stadio marcisce e diventa una sala ricevimenti
babeleDa circa un anno c'è chi sta cercando di togliere il Catanzaro dalle mani di Giuseppe Cosentino. Una delegazione di politici catanzaresi ha programmato in questi mesi incontri riservati lungo tutta la regione per trovare qualcuno disposto a prendere il posto di Mister Gicos. Ci sono stati pranzi e cene finite tutte, a un certo punto, con la stessa domanda: ti interessa il Catanzaro calcio? Tra gli ultimi, queste precise parole sono state rivolte a Pippo Caffo, attuale presidente della Vibonese retrocessa in Eccellenza. E il re dell’amaro ha gentilmente risposto picche.
Lo stadio Ceravolo è monco, impresentabile con quei suoi container, eppure la Catanzaro politica sembra avere un obiettivo diverso da raggiungere, adesso, un'altra priorità assoluta: allontanare Cosentino dalla città. E alla svelta.
La causa di questi movimenti sottobanco non è certo l’insofferenza manifestata nelle ultime settimane dal presidente. Le manovre sono iniziate decisamente prima. Forse c’è invece anche questa storia alla base degli sfoghi sempre più frequenti di Mr Gicos. L’attuale presidente dell’Uesse si sente abbandonato, tradito, accerchiato. Ma cosa sta succedendo intorno al Catanzaro? Per noi che raccontiamo le vicende giallorosse da qualche tempo, né più né meno di quanto non sia successo negli ultimi decenni.
L’analisi sociologica è presto fatta, quasi banale per quanto è semplice. In una comunità depressa economicamente oltre ogni limite, priva di punti di riferimento condivisi, con un’etica collettiva messa continuamente alla prova dal bisogno e un’idea di comunità dimenticata chissà dove, sono i piccoli e spesso piccolissimi interessi a far girare la ruota degli eventi più importanti. Personaggi che altrove faticherebbero a ottenere rispetto in casa propria, a Catanzaro prosperano assumendo il comando di minuscoli ma agguerritissimi eserciti. Così tutta questa faccenda - come in una Dallas stracciona - in fondo riguarda soltanto loro. I loro soldi, il loro potere.
Ma facciamo un passo indietro, necessario a questo punto del racconto. Nel nostro capoluogo, Giuseppe Cosentino - attratto da un’esperienza in quel mondo del calcio solo sfiorato con la sponsorizzazione alla Reggina di Foti - arriva grazie alla politica in cerca di una soluzione ai problemi della squadra cittadina.
talliniA Cinquefrondi i catanzaresi si recano disperati in processione per due anni di fila. La prima senza successo, la seconda centrando l’obiettivo. Mister Gicos si appropria del Catanzaro grazie in particolare a tre uomini forti della politica di allora: Michele Traversa, Peppe Scopelliti e Mimmo Tallini. Dei tre, solo Tallini è ancora saldo e forte al suo posto. L’ex sindaco dopo le dimissioni sta infatti godendosi la pensione da parlamentare, e Scopelliti, alle prese peraltro con diverse grane giudiziarie, ha appena visto interrompersi la sua corsa a un seggio europeo.
Quando Cosentino accetta la sfida, il Catanzaro in pratica non esiste. Tutti sanno che dovrà ricostruire ogni cosa da zero. Anzi da sotto zero, perché si ritrova in eredità i contratti pesanti di alcuni calciatori che non avrebbero giocato mai neanche tra i dilettanti.
Considerata la particolare situazione e i tempi strettissimi, a Mr. Gicos viene garantito il sostegno di due componenti: istituzioni pubbliche e imprenditoria privata. Traversa si attiva con un folto club di operatori economici cittadini per sponsorizzare l’Uesse con cinquecentomila euro ogni anno (sempre per un triennio). C’è perfino un documento d'intesa firmato e i nomi dei sottoscrittori sono ancora tutti in Rete (Noto, Colosimo, Speziali, Parente, Albano, Gatto, Abramo).
Solo Colosimo, titolare di Igea Calabra, rispetta l’impegno dei tre anni. E Gianni Abramo, addirittura, triplica la somma promessa all'atto dell'accordo davanti al sindaco. Tutti gli altri contribuiscono in maniera parziale o addirittura si tirano indietro. In televisione, durante una trasmissione di TelespazioTV, Cosentino attacca frontalmente Speziali: lo accusa di non aver mantenuto gli impegni, di averlo letteralmente "preso per il cul*" e di non rispondergli neppure al telefono.
Già a quel punto però, è chiaro che qualcosa stia per rompersi. Catanzaro è una città gattopardesca, qualunque cosa succeda gli equilibri non cambiano. Cosentino non è un diplomatico e degli equilibri se ne infischia. I fili diretti che negli anni hanno legato il Catanzaro all'esterno (club, politica locale, stampa) vengono quasi tutti recisi. E ciò crea scompiglio. "Chi te la fa fare di restare qui?", gli dicono gli imprenditori cittadini, anche quelli più vicini. "Che ci fai ancora a Catanzaro?" gli ripetono ad ogni buona occasione.
014L'unico potenziale affare immediato legato al Catanzaro, quello riconducibile ai lavori per il nuovo stadio, per Cosentino diventa presto off limits.
Da un certo punto in poi, solo i risultati possono salvarlo, solo la B. Che puntualmente però non arriva. Intendiamoci, non arriva per i limiti tecnici della squadra costruita e per tutta una serie di ragioni tipiche del calcio giocato. E infatti al tifoso giallorosso, il muro contro muro di questi giorni sembra del tutto inverosimile. Il tifoso sugli spalti ha applaudito la squadra nonostante una pessima prova finale. Ha lenito la propria angoscia pensando alla solidità del suo Catanzaro. E allora perché tanto rumore? Perché un clima tanto pesante da immaginare perfino di non iscrivere la squadra al prossimo campionato?
Nella conferenza stampa decisamente atipica di qualche giorno fa, il "remare tutti insieme" acquisisce senso solo se lo si interpreta come l'invito a prendere coscienza di questa realtà sotterranea. Che ora viene fuori chiarissima. Stanno facendo terra bruciata intorno a Cosentino. Molti sponsor hanno già fatto sapere di voler ritirare il proprio sostegno per il prossimo anno. Quasi tutti quelli di un certo peso da giugno abbandoneranno il Catanzaro. E non si tratta di crisi, perché spesso quegli stessi sponsor finiscono per sostenere realtà vicine ma "altre", come Vigor Lamezia e Crotone. Eclatante poi il caso della Camera di Commercio di Catanzaro che ha sponsorizzato la Vigor dell'ex Ferrara e non i giallorossi.
Cosentino si sente vittima di un sistema intero e alla notizia che il prossimo 12 luglio lo stadio ospiterà un ricevimento con più di mille invitati (si sposa il capo ultras Andrea Amendola) trasale. Nessuno lo aveva neanche avvisato. "Io pago migliaia di euro per la manutenzione e la gestione del Ceravolo. Tra l'altro dobbiamo seminare adesso il prato per essere pronti per la Coppa Italia del prossimo agosto e il campionato che verrà. E loro organizzano una festa senza dirmi niente? Una festa in quello che dovrebbe essere un cantiere? In ogni caso sono io ad avere le chiavi dello stadio".
sgromoantonioEcco il clima che spiega i silenzi e gli sfoghi di Cosentino. Nonostante le rassicurazioni dell'assessore Sgromo, le istituzioni appaiono al presidente più lontane che mai. Se gli si spiega che il calcio comporta investimenti ad alto rischio, che non si può pretendere nulla dagli altri, Cosentino ribatte spiegando di aver investito svariati milioni di euro in tre anni. Racconta di aver conquistato la Prima divisione, poi di aver mantenuto la categoria e di aver provato ad arrivare in B tramite i playoff. Parla di un Giovino messo a nuovo a sue spese e di un settore giovanile completamente ricostruito. "Chi a Catanzaro è riuscito a fare tanto, negli ultimi anni, senza poi fallire? Io chiedo solo che tutti facciano la loro parte. E che rispettino gli impegni, se ne hanno presi. Esattamente come avverrebbe in ogni realtà - spiega - chiedo che le cifre dei preventivi di qualsiasi cosa non raddoppino solo perché di mezzo c'è il nome del Catanzaro e di Cosentino. Chiedo che i tifosi continuino a sostenerci comprando dalla società il biglietto e gli abbonamenti. Perché solo i tifosi ci sono rimasti. Quelli veri".
Cercando i motivi della tensione di Cosentino, ci siamo imbattuti nell'ennesima puntata della storia di Catanzaro. I protagonisti non sono rimasti tutti quelli del passato, soltanto alcuni. Il canovaccio è invece identico da decenni. C'è una Catanzaro -la fetta più grossa- che assiste agli eventi sperando sia la volta buona, di qualsiasi cosa si tratti. E ce n'è un'altra che muove i fili, dispone le truppe, stabilisce gli obiettivi. Sono pochi ma tremendamente agguerriti. Forse troppo, per la gente onesta.
Da un anno la politica catanzarese cerca un nuovo proprietario per il Catanzaro. Intanto gli sponsor si tirano indietro, uno dopo l’altro, lo stadio marcisce e diventa una sala ricevimenti
babeleDa circa un anno c'è chi sta cercando di togliere il Catanzaro dalle mani di Giuseppe Cosentino. Una delegazione di politici catanzaresi ha programmato in questi mesi incontri riservati lungo tutta la regione per trovare qualcuno disposto a prendere il posto di Mister Gicos. Ci sono stati pranzi e cene finite tutte, a un certo punto, con la stessa domanda: ti interessa il Catanzaro calcio? Tra gli ultimi, queste precise parole sono state rivolte a Pippo Caffo, attuale presidente della Vibonese retrocessa in Eccellenza. E il re dell’amaro ha gentilmente risposto picche.
Lo stadio Ceravolo è monco, impresentabile con quei suoi container, eppure la Catanzaro politica sembra avere un obiettivo diverso da raggiungere, adesso, un'altra priorità assoluta: allontanare Cosentino dalla città. E alla svelta.
La causa di questi movimenti sottobanco non è certo l’insofferenza manifestata nelle ultime settimane dal presidente. Le manovre sono iniziate decisamente prima. Forse c’è invece anche questa storia alla base degli sfoghi sempre più frequenti di Mr Gicos. L’attuale presidente dell’Uesse si sente abbandonato, tradito, accerchiato. Ma cosa sta succedendo intorno al Catanzaro? Per noi che raccontiamo le vicende giallorosse da qualche tempo, né più né meno di quanto non sia successo negli ultimi decenni.
L’analisi sociologica è presto fatta, quasi banale per quanto è semplice. In una comunità depressa economicamente oltre ogni limite, priva di punti di riferimento condivisi, con un’etica collettiva messa continuamente alla prova dal bisogno e un’idea di comunità dimenticata chissà dove, sono i piccoli e spesso piccolissimi interessi a far girare la ruota degli eventi più importanti. Personaggi che altrove faticherebbero a ottenere rispetto in casa propria, a Catanzaro prosperano assumendo il comando di minuscoli ma agguerritissimi eserciti. Così tutta questa faccenda - come in una Dallas stracciona - in fondo riguarda soltanto loro. I loro soldi, il loro potere.
Ma facciamo un passo indietro, necessario a questo punto del racconto. Nel nostro capoluogo, Giuseppe Cosentino - attratto da un’esperienza in quel mondo del calcio solo sfiorato con la sponsorizzazione alla Reggina di Foti - arriva grazie alla politica in cerca di una soluzione ai problemi della squadra cittadina.
talliniA Cinquefrondi i catanzaresi si recano disperati in processione per due anni di fila. La prima senza successo, la seconda centrando l’obiettivo. Mister Gicos si appropria del Catanzaro grazie in particolare a tre uomini forti della politica di allora: Michele Traversa, Peppe Scopelliti e Mimmo Tallini. Dei tre, solo Tallini è ancora saldo e forte al suo posto. L’ex sindaco dopo le dimissioni sta infatti godendosi la pensione da parlamentare, e Scopelliti, alle prese peraltro con diverse grane giudiziarie, ha appena visto interrompersi la sua corsa a un seggio europeo.
Quando Cosentino accetta la sfida, il Catanzaro in pratica non esiste. Tutti sanno che dovrà ricostruire ogni cosa da zero. Anzi da sotto zero, perché si ritrova in eredità i contratti pesanti di alcuni calciatori che non avrebbero giocato mai neanche tra i dilettanti.
Considerata la particolare situazione e i tempi strettissimi, a Mr. Gicos viene garantito il sostegno di due componenti: istituzioni pubbliche e imprenditoria privata. Traversa si attiva con un folto club di operatori economici cittadini per sponsorizzare l’Uesse con cinquecentomila euro ogni anno (sempre per un triennio). C’è perfino un documento d'intesa firmato e i nomi dei sottoscrittori sono ancora tutti in Rete (Noto, Colosimo, Speziali, Parente, Albano, Gatto, Abramo).
Solo Colosimo, titolare di Igea Calabra, rispetta l’impegno dei tre anni. E Gianni Abramo, addirittura, triplica la somma promessa all'atto dell'accordo davanti al sindaco. Tutti gli altri contribuiscono in maniera parziale o addirittura si tirano indietro. In televisione, durante una trasmissione di TelespazioTV, Cosentino attacca frontalmente Speziali: lo accusa di non aver mantenuto gli impegni, di averlo letteralmente "preso per il cul*" e di non rispondergli neppure al telefono.
Già a quel punto però, è chiaro che qualcosa stia per rompersi. Catanzaro è una città gattopardesca, qualunque cosa succeda gli equilibri non cambiano. Cosentino non è un diplomatico e degli equilibri se ne infischia. I fili diretti che negli anni hanno legato il Catanzaro all'esterno (club, politica locale, stampa) vengono quasi tutti recisi. E ciò crea scompiglio. "Chi te la fa fare di restare qui?", gli dicono gli imprenditori cittadini, anche quelli più vicini. "Che ci fai ancora a Catanzaro?" gli ripetono ad ogni buona occasione.
014L'unico potenziale affare immediato legato al Catanzaro, quello riconducibile ai lavori per il nuovo stadio, per Cosentino diventa presto off limits.
Da un certo punto in poi, solo i risultati possono salvarlo, solo la B. Che puntualmente però non arriva. Intendiamoci, non arriva per i limiti tecnici della squadra costruita e per tutta una serie di ragioni tipiche del calcio giocato. E infatti al tifoso giallorosso, il muro contro muro di questi giorni sembra del tutto inverosimile. Il tifoso sugli spalti ha applaudito la squadra nonostante una pessima prova finale. Ha lenito la propria angoscia pensando alla solidità del suo Catanzaro. E allora perché tanto rumore? Perché un clima tanto pesante da immaginare perfino di non iscrivere la squadra al prossimo campionato?
Nella conferenza stampa decisamente atipica di qualche giorno fa, il "remare tutti insieme" acquisisce senso solo se lo si interpreta come l'invito a prendere coscienza di questa realtà sotterranea. Che ora viene fuori chiarissima. Stanno facendo terra bruciata intorno a Cosentino. Molti sponsor hanno già fatto sapere di voler ritirare il proprio sostegno per il prossimo anno. Quasi tutti quelli di un certo peso da giugno abbandoneranno il Catanzaro. E non si tratta di crisi, perché spesso quegli stessi sponsor finiscono per sostenere realtà vicine ma "altre", come Vigor Lamezia e Crotone. Eclatante poi il caso della Camera di Commercio di Catanzaro che ha sponsorizzato la Vigor dell'ex Ferrara e non i giallorossi.
Cosentino si sente vittima di un sistema intero e alla notizia che il prossimo 12 luglio lo stadio ospiterà un ricevimento con più di mille invitati (si sposa il capo ultras Andrea Amendola) trasale. Nessuno lo aveva neanche avvisato. "Io pago migliaia di euro per la manutenzione e la gestione del Ceravolo. Tra l'altro dobbiamo seminare adesso il prato per essere pronti per la Coppa Italia del prossimo agosto e il campionato che verrà. E loro organizzano una festa senza dirmi niente? Una festa in quello che dovrebbe essere un cantiere? In ogni caso sono io ad avere le chiavi dello stadio".
sgromoantonioEcco il clima che spiega i silenzi e gli sfoghi di Cosentino. Nonostante le rassicurazioni dell'assessore Sgromo, le istituzioni appaiono al presidente più lontane che mai. Se gli si spiega che il calcio comporta investimenti ad alto rischio, che non si può pretendere nulla dagli altri, Cosentino ribatte spiegando di aver investito svariati milioni di euro in tre anni. Racconta di aver conquistato la Prima divisione, poi di aver mantenuto la categoria e di aver provato ad arrivare in B tramite i playoff. Parla di un Giovino messo a nuovo a sue spese e di un settore giovanile completamente ricostruito. "Chi a Catanzaro è riuscito a fare tanto, negli ultimi anni, senza poi fallire? Io chiedo solo che tutti facciano la loro parte. E che rispettino gli impegni, se ne hanno presi. Esattamente come avverrebbe in ogni realtà - spiega - chiedo che le cifre dei preventivi di qualsiasi cosa non raddoppino solo perché di mezzo c'è il nome del Catanzaro e di Cosentino. Chiedo che i tifosi continuino a sostenerci comprando dalla società il biglietto e gli abbonamenti. Perché solo i tifosi ci sono rimasti. Quelli veri".
Cercando i motivi della tensione di Cosentino, ci siamo imbattuti nell'ennesima puntata della storia di Catanzaro. I protagonisti non sono rimasti tutti quelli del passato, soltanto alcuni. Il canovaccio è invece identico da decenni. C'è una Catanzaro -la fetta più grossa- che assiste agli eventi sperando sia la volta buona, di qualsiasi cosa si tratti. E ce n'è un'altra che muove i fili, dispone le truppe, stabilisce gli obiettivi. Sono pochi ma tremendamente agguerriti. Forse troppo, per la gente onesta.
-
- Partecipante
- Messaggi: 198
- Iscritto il: venerdì 26 ottobre 2007, 18:38
- Genere: Seleziona
- Località: Rende
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Novità dal Cozzo
la prima e l'ultima!!!!CoSeNzAbRuZiA ha scritto:Quante chiacchiare, invece sarà la prima forza del campionato
IL COSENZA E' UNA FEDE, NON LA PUOI RINNEGARE, PUOI SOLO SEGUIRLA, ESSERNE DEVOTO, CREDERCI SEMPRE E COMUNQUE, TI ACCOMPAGNA SEMPRE ED OVUNQUE TU VADA, MORIRA' CON TE...
-
- Veterano
- Messaggi: 2183
- Iscritto il: domenica 6 giugno 2010, 13:21
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Novità dal Cozzo
Negli ultimi anni squadre con grossi nomi, Lecce in primis, sono rimaste al palo. In C serve gente di C con voglia, non gente di A e B di 35 anni.
-
- Veterano
- Messaggi: 3399
- Iscritto il: lunedì 5 novembre 2007, 11:04
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Novità dal Cozzo
Hasta fora gabbu siempreoriginalbruzy ha scritto:si ma loro vinceranno il campionato
Lode a te
-
- Veterano
- Messaggi: 2905
- Iscritto il: venerdì 13 settembre 2013, 16:40
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Novità dal Cozzo
Auguro loro di vincere il campionato (chiru d'agustu)....noi di nomi altisonanti per la C1 ne sappiamo qualcosa....con la ns ultima squadra del 2011.....grandi nomi ma in campo inconcludenti, senza gioco, idee, corsa e soprattuttu vinnuti
In Calabria solo lupi
-
- Veterano
- Messaggi: 17473
- Iscritto il: domenica 29 maggio 2005, 21:10
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 152 volte
- Sei stato ringraziato: 2598 volte
Re: Novità dal Cozzo
Venduti, con la lieve attenuante che non presero mezzo stipendio loro hanno il reggitano che paga e spende. Finché resta quella cuccagna possono divertirsi...felipao ha scritto:Auguro loro di vincere il campionato (chiru d'agustu)....noi di nomi altisonanti per la C1 ne sappiamo qualcosa....con la ns ultima squadra del 2011.....grandi nomi ma in campo inconcludenti, senza gioco, idee, corsa e soprattuttu vinnuti
-
- Veterano
- Messaggi: 3104
- Iscritto il: mercoledì 25 maggio 2011, 12:08
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 0
- Sei stato ringraziato: 0
Re: Novità dal Cozzo
oggi hanno vinto, sono già in testa alla classifica. Vinceranno sicuramente il campionato sono forti e hanno un buon allenatore.
Via Popilia Chè!