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Frascale67 ha scritto: mercoledì 17 febbraio 2021, 18:54
Rispondo a dark.
Il fatto è che in Italia non c'è una legislazione che porterebbe deroghe alle attuali disposizioni in materia di diritto societario.
Poi queste cose attecchiscono in società fallite o decotte.
Nel caso del Cosenza un azionariato popolare rappresenterebbe solo un arricchimento personale di Eugenio Guarascio, con una nulla, o quasi, capacità decisionale.
Ad oggi, purtroppo, si. Aprii il topic quando si era parlato della necessità di avere una regolamentazione come in altri Paesi.
Frascale67 ha scritto: mercoledì 17 febbraio 2021, 18:54
Rispondo a dark.
Il fatto è che in Italia non c'è una legislazione che porterebbe deroghe alle attuali disposizioni in materia di diritto societario.
Poi queste cose attecchiscono in società fallite o decotte.
Nel caso del Cosenza un azionariato popolare rappresenterebbe solo un arricchimento personale di Eugenio Guarascio, con una nulla, o quasi, capacità decisionale.
Vero, però diciamo che Guarasharp non vuole che gli si facciano i conti in tasca ed ecco che non considera nemmeno l’iniziativa!
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
Frascale67 ha scritto: mercoledì 17 febbraio 2021, 19:00
A me piacerebbe il modello tedesco.
50+1 azionariato popolare. E la squadra te la senti veramente tua.
Mi rendo conto che in Italia rappresenterebbe una rivoluzione copernicana.
Ma è quello che vedrei di buon occhio.
D'accordo al 100%. Quando mi documentai rimasi affascinato all'idea. Anche se qualcuno (Mateschitz con il Lipsia) è riuscito ad aggirare il sistema.
Lupo1984 ha scritto: mercoledì 17 febbraio 2021, 20:14
D'accordo al 100%. Quando mi documentai rimasi affascinato all'idea. Anche se qualcuno (Mateschitz con il Lipsia) è riuscito ad aggirare il sistema.
Ho letto pure che alcune realtà medie si lamentano per la difficoltà di reperire nuove ed importanti risorse.
Ma tant'è. Questo però rappresenta la società di calcio che io vorrei dove il tifoso si possa sentire parte integrante di un progetto di crescita del club.
Non soltanto un appassionato. Ma un ingranaggio di un sistema.
È triste vedere la propria squadra con tanto seguito in loco , al nord e potenzialmente anche all'estero in mano ad un cretino che fa e disfa (più disfa) come gli pare e piace. È triste sentirsi prendere per il cul* sull'affare 700mila/baez " nel bilancio ci sono entrate e uscite": ad un socio, anche piccolissimo, queste cose non le puoi dire.
Lupo 72 ha scritto: giovedì 20 giugno 2019, 10:58
Il Cosentino tipico se mette mille euro poi vuole fare minimo il dg
Se pensiamo che Guarascio non ci ha messo manco quelli di suo o se l'ha fatto per i palloni e i seggiolini, stiamo sicuri che se li è ripresi con gli interessi.
In questo caso il cosentino tipico c'avrebbe per una volta ragione
Una volta x chi si ricorda (inizio anni 80) le assemblee della società o almeno alcune erano pubbliche; si facevano al cinema e vi prendevano parte anche gli ultrà. Sarebbe bello che tornassero ad essere così..nn si può pensare alla proprietà di una società calcistica nella medesima ottica biecamente patrimonialistica con cui si pensa alla proprietà di qualsiasi altra azienda; nel calcio c'è una valenza sociale pregnante e prevalente. Ci vorrebbe una legge.
Quando ci fu la legge sulle società calcistiche (quel catrame di uomo di massimo Mauro la curò) il governo dell'epoca era troppo impegnato a svendere il patrimonio pubblico ai prenditori amici x pensare ad una legge buona.
Frascale67 ha scritto: mercoledì 17 febbraio 2021, 18:54
Rispondo a dark.
Il fatto è che in Italia non c'è una legislazione che porterebbe deroghe alle attuali disposizioni in materia di diritto societario.
Poi queste cose attecchiscono in società fallite o decotte.
Nel caso del Cosenza un azionariato popolare rappresenterebbe solo un arricchimento personale di Eugenio Guarascio, con una nulla, o quasi, capacità decisionale.
si frasca ma l'idea di entrare in società,già al tempo (sono passati 5 anni..) era perchè a molti non erano chiari i giri di guarascio e perchè non investiva..
OGGI ANCORA DI PIU' ci sarebbe motivo di entrare con un simbolico 1% ma mica per ritorni economici o altro
solo per PRENDERE PARTE a decisioni,assemblee,summit e caz** vari
il problema è che appunto,conoscendo u luardu,non vuole gente in mezzo le pal**
vuole solo sponsor..vuole sordi..ma non vuole menti pensanti.
e chi ancora continua a negare questa cosa è in malafede..
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre