Lupoavita ha scritto: martedì 28 gennaio 2020, 17:20
La cosa che davvero mi amareggia di più è vedere la nostra maglia trasformarsi in oggetto di baratto con un sacco di munnizza.
Tante benedizioni a G., ma anche ad una classe politica ed imprenditoriale cosentina che ha permesso ciò.
Diciamoci la verità, o rinasce un presidente tifoso come quelli di una volta o la squadra di calcio locale non interessa più a nessuno (a qualunque latitudine). Prima ho fatto l'esempio di Noto, letteralmente supplicato per anni di prendersi il Catanzaro. Noto è uno che si Catanzaro ci lavora, ci fattura, non se li può certo inimicare (al contrario di un Polti che la sua fortuna l'ha fatta altrove e ci può mandare a fancuffia, mettendo i suoi soldi nel basket del nord) quindi non gli ha mai detto no, rispondendo che avrebbe rilevato la società quando i tempi sarebbero stati maturi.
Dopo le vicissitudini di Cosentino sono tornati da lui ricordandogli le sue promesse. Non ha potuto né rimangiarsele né rinviare ancora, così eccolo presidente del Catanzaro. Uno degli imprenditori più ricchi del Mezzogiorno. Come credete che stia gestendo il Catanzaro? Esattamente come Guarascio, centomila euro più, centomila euro meno.
Nel calcio non ci si guadagna, almeno non subito. Lo si fa dopo anni di investimenti a tutti i livelli e che però devono essere anche azzeccati. In serie C si buttano i soldi e lo sappiamo, in B il bilancio va in pari ma solo se si spende quanto Guarascio (ultimo budget del campionato o giù di lì).
Lo trovi un imprenditore che voglia investire per anni, strutture proprietà immobiliari settore giovanile calciatori affermati che ti portino in alto DS e allenatori di livello (anche e soprattutto per le giovanili) eccetera? Pieno di soldi, di voglia di investire, ma anche tifosissimo della squadra? Pronto ad accollarsi il rischio che a ogni investimento sbagliato, ma anche solo per mera sfortuna, si possono bruciare milioni?
Auguri.