La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Paglietta in confronto era un dilettante....
GIGI MARULLA NEL CUORE!!! 28/08/2016 catanzaro - COSENZA 0-3
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Oggi la Reggina è stata nuovamente deferita dal Tribunale Federale per inadempimenti...
Ma tanto gli restituiranno pure questi
Ma tanto gli restituiranno pure questi
30 Giugno 2011: Torneremo...
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
19/07/2015
...LE BANDIERE NON MUOIONO MAI.
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Intanto la cordata di sazizze australiane si defila definitivamente. Debiti e oneri per l'iscrizione sempre più incombenti.... A Reggio hanno di che parlare!
http://m.tuttolegapro.com/altre-news/re ... nte-107307
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Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
La Reggina "perde" il Granillo.
Il Comune nega la licenza d'uso per lo stadio alla società di Foti. Che continua a essere moroso. E a non rispettare una convenzione del 2007.
Anche se dovesse trovare i soldi per l’iscrizione al campionato, la Reggina di Lillo Foti dovrà risolvere un altro, enorme, problema: trovare uno stadio dove giocare le partite del campionato di Lega Pro. La storica “arena” amaranto, l’“Oreste Granillo”, è infatti off limits. Il Comune ha “sfrattato” la Reggina e chiuso le porte in faccia al suo patron. Il motivo? Il club di via delle Industrie è moroso e non ha rispettato le prescrizioni incluse nella convenzione firmata nel 2007.
Come ogni anno, lo scorso 10 giugno Foti ha chiesto a Palazzo San Giorgio il rilascio della licenza d’uso per lo stadio. La risposta del Comune è arrivata 8 giorni dopo, il 18, con una nota a firma della dirigente del settore Macrofunzione sport, Carmela Stracuzza. Che, in due righe, ha dato forma al nuovo incubo di Foti: «Non si può procedere al rilascio della licenza d’uso dello stadio». La causa del rifiuto è semplice: la società «non ha provveduto al pagamento delle competenze dovute» per l’uso e la gestione dell’impianto.
FOTI NEI GUAI
È una nuova tegola per Foti, che nei giorni scorsi è stato ricoverato agli ospedali Riuniti in seguito a un’emorragia intestinale. La perdita, temporanea o meno, dello stadio comunale si aggiunge a una lunga lista di problemi che minacciano la società sportiva più importante della città. Entro il 25 giugno la Reggina deve procedere al saldo degli incentivi all’esodo di una trentina di calciatori, mentre il 30 scadono i termini per l’iscrizione al campionato, fortemente a rischio a causa dell’assenza di nuovi investitori (la trattativa con la cordata australiana di Nick Scali è definitivamente tramontata). L’8 luglio è invece prevista l’udienza per il fallimento della società, in seguito a un decreto ingiuntivo di Unicredit.
Sono, insomma, giorni di passione e notti da tregenda per Foti, che deve trovare soluzioni economiche, e ora anche logistiche, per assicurare il futuro della società che guida da un ventennio.
LA REGGINA E IL GRANILLO
La decisione del Comune non arriva come un fulmine a ciel sereno: Foti sapeva bene di non essere in regola con i pagamenti. È una storia che si ripete, l’eterno ritorno di quei debiti sui quali più di una volta Palazzo San Giorgio ha chiuso un occhio, garantendo comunque l’uso dello stadio alla Reggina. Sarà il sindaco Falcomatà a prendere la decisione finale e a stabilire se e come gli amaranto potranno ancora giocare al Granillo.
Il punto è che Foti, negli scorsi anni, non è stato un “inquilino” irreprensibile, anzi.
LA STORIA
La storia recente inizia il 12 ottobre 2006, quando – in seguito all’approvazione della procedura di gara – la Reggina calcio spa ottiene l’affidamento in concessione dello stadio. La creatura di Foti, però, nonostante diverse stagioni in Serie A, è indebitata e il Comune non può affidare un suo bene a una società con cui ha dei contenziosi in corso.
Il giorno che cambia il destino amaranto è il 16 aprile 2007. Peppe Scopelliti, grande amico di Foti, è stato appena riconfermato sindaco. “Lillo” non può rimanere senza stadio e allora si trova un “accomodamento”: un atto di transazione con il quale Foti – in qualità di presidente – riconosce il credito vantato dal Comune per l’omesso pagamento delle percentuali sugli incassi e per il risarcimento dei danni arrecati all’impianto.
La cifra è da capogiro, soprattutto se si considera lo stato delle finanze di Palazzo San Giorgio: 2,4 milioni di euro (2.386.242, per la precisione), somma «omnicomprensiva» di sorte capitale e interessi. Di questi, un milione e 640mila euro avrebbero dovuto essere pagati tramite “compensazione” con il valore economico delle opere di riqualificazione dello stadio, tra cui la realizzazione di un’area “ospitalità” in tribuna Ovest, la sostituzione della recinzione esterna, l’installazione di quattro schermi a led destinati alla diffusione pubblicitaria e la creazione di una struttura destinata ad attività commerciale. Tutti interventi realizzati solo in parte o per niente. «La mancata o ritardata consegna delle opere» elencate costituivano, e costituiscono ancora, una «condizione risolutiva» dell’accordo transattivo e potrebbero giustificare anche «la decadenza dell’obbligo di erogazione del contributo di sponsorizzazione concesso» dal Comune alla società calcistica.
LA CONVENZIONE
Una volta “aggiustato” il problema “debiti”, Scopelliti e Foti possono finalmente siglare la convenzione con la quale la Reggina spa ottiene la concessione dello stadio per 20 anni. L’intesa viene firmata lo stesso giorno dell’accordo transattivo, il 16 aprile. È una convenzione molto vantaggiosa, in base alla quale viene fissato anche il canone per l’uso del “Granillo”: 24mila euro all’anno, cioè 2mila euro al mese. Più o meno il prezzo d’affitto di un monolocale a Roma. Solo che con quella cifra Foti si prende uno stadio intero. Ma il patron amaranto non paga lo stesso, almeno fino al maggio 2013. In una nota del 14 marzo di quello stesso anno, inviata alla commissione straordinaria del Comune, la dirigente Stracuzza sottolinea la «mancata corresponsione da parte della società Reggina calcio spa dei pagamenti previsti dall’articolo 6 della convenzione, in quanto non risultano corrisposte le somme dovute per le annualità 2009/2010-2010/2011-2011/2012 e 2012/2013», per un importo totale di quasi 122mila euro (121.977,13).
NIENTE LSU
La convenzione impone alla Reggina altri obblighi, uno dei quali prevedeva l’assunzione di cinque lavoratori lsu da prelevare dal bacino storico del Comune. Dovevano essere stabilizzati «con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato» e con una cadenza temporale precisa: due unità entro cinque mesi dalla data di sottoscrizione della convenzione, una entro 12 mesi e le altre due non oltre il 16 aprile 2009. Invece, in quella stessa nota del 2013, Stracuzza rimarca gli «inadempimenti contrattuali relativi alla mancata assunzione di 5 unità lsu» da parte della Reggina spa. La trasgressione al “patto” avrebbe dovuto avere conseguenze certe: «Il mancato rispetto del suddetto obbligo occupazionale costituisce condizione risolutiva della presente convenzione». La Reggina, invece, ha continuato a giocare al Granillo come se nulla fosse.
I RILIEVI DEL COMUNE
Nella sua comunicazione alla terna prefettizia, Stracuzza rileva anche il mancato rispetto della “transazione” del 2007, in particolare per la realizzazione delle strutture commerciali (355mila euro), della recinzione (184.770) e per la verifica della tesatura dei cavi. Non risultava inoltre «stipulato alcun atto, né effettuato alcun pagamento» per l’utilizzo, da parte della società, dell’ex deposito delle Ferrovie dello Stato come parcheggio, per il quale nel 2008 era stato fissato il canone d’affitto in 1.844 euro per ogni partita casalinga.
Un insieme di motivazioni per le quali, secondo gli uffici di Palazzo San Giorgio, «sussistono i presupposti per procedere alla rescissione del contratto» firmato il fatidico 16 aprile 2007.
FOTI SAPEVA
Il presidente non poteva certo ignorare lo stato dell’arte. Ci aveva comunque pensato Francesco Barreca, dirigente del settore Servizi alla persona del Comune, a informarlo per mezzo di una raccomandata datata 28 maggio 2013. Una comunicazione nella quale, oltre agli altri rilievi, veniva rimarcato anche il «mancato rinnovo della polizza fideiussoria (250mila euro da rinnovare ogni 5 anni a partire dal 16 aprile 2007, ndr) a garanzia del corretto adempimento degli obblighi della convenzione».
Finora il presidente amaranto è sempre riuscito a cavarsela e a mantenere la gestione del Granillo. Ma adesso il Comune sembra pronto alle barricate. Come se Foti non avesse già altri problemi.
Pietro Bellantoni - http://www.corrieredellacalabria.it - 24/06/2015.
Il Comune nega la licenza d'uso per lo stadio alla società di Foti. Che continua a essere moroso. E a non rispettare una convenzione del 2007.
Anche se dovesse trovare i soldi per l’iscrizione al campionato, la Reggina di Lillo Foti dovrà risolvere un altro, enorme, problema: trovare uno stadio dove giocare le partite del campionato di Lega Pro. La storica “arena” amaranto, l’“Oreste Granillo”, è infatti off limits. Il Comune ha “sfrattato” la Reggina e chiuso le porte in faccia al suo patron. Il motivo? Il club di via delle Industrie è moroso e non ha rispettato le prescrizioni incluse nella convenzione firmata nel 2007.
Come ogni anno, lo scorso 10 giugno Foti ha chiesto a Palazzo San Giorgio il rilascio della licenza d’uso per lo stadio. La risposta del Comune è arrivata 8 giorni dopo, il 18, con una nota a firma della dirigente del settore Macrofunzione sport, Carmela Stracuzza. Che, in due righe, ha dato forma al nuovo incubo di Foti: «Non si può procedere al rilascio della licenza d’uso dello stadio». La causa del rifiuto è semplice: la società «non ha provveduto al pagamento delle competenze dovute» per l’uso e la gestione dell’impianto.
FOTI NEI GUAI
È una nuova tegola per Foti, che nei giorni scorsi è stato ricoverato agli ospedali Riuniti in seguito a un’emorragia intestinale. La perdita, temporanea o meno, dello stadio comunale si aggiunge a una lunga lista di problemi che minacciano la società sportiva più importante della città. Entro il 25 giugno la Reggina deve procedere al saldo degli incentivi all’esodo di una trentina di calciatori, mentre il 30 scadono i termini per l’iscrizione al campionato, fortemente a rischio a causa dell’assenza di nuovi investitori (la trattativa con la cordata australiana di Nick Scali è definitivamente tramontata). L’8 luglio è invece prevista l’udienza per il fallimento della società, in seguito a un decreto ingiuntivo di Unicredit.
Sono, insomma, giorni di passione e notti da tregenda per Foti, che deve trovare soluzioni economiche, e ora anche logistiche, per assicurare il futuro della società che guida da un ventennio.
LA REGGINA E IL GRANILLO
La decisione del Comune non arriva come un fulmine a ciel sereno: Foti sapeva bene di non essere in regola con i pagamenti. È una storia che si ripete, l’eterno ritorno di quei debiti sui quali più di una volta Palazzo San Giorgio ha chiuso un occhio, garantendo comunque l’uso dello stadio alla Reggina. Sarà il sindaco Falcomatà a prendere la decisione finale e a stabilire se e come gli amaranto potranno ancora giocare al Granillo.
Il punto è che Foti, negli scorsi anni, non è stato un “inquilino” irreprensibile, anzi.
LA STORIA
La storia recente inizia il 12 ottobre 2006, quando – in seguito all’approvazione della procedura di gara – la Reggina calcio spa ottiene l’affidamento in concessione dello stadio. La creatura di Foti, però, nonostante diverse stagioni in Serie A, è indebitata e il Comune non può affidare un suo bene a una società con cui ha dei contenziosi in corso.
Il giorno che cambia il destino amaranto è il 16 aprile 2007. Peppe Scopelliti, grande amico di Foti, è stato appena riconfermato sindaco. “Lillo” non può rimanere senza stadio e allora si trova un “accomodamento”: un atto di transazione con il quale Foti – in qualità di presidente – riconosce il credito vantato dal Comune per l’omesso pagamento delle percentuali sugli incassi e per il risarcimento dei danni arrecati all’impianto.
La cifra è da capogiro, soprattutto se si considera lo stato delle finanze di Palazzo San Giorgio: 2,4 milioni di euro (2.386.242, per la precisione), somma «omnicomprensiva» di sorte capitale e interessi. Di questi, un milione e 640mila euro avrebbero dovuto essere pagati tramite “compensazione” con il valore economico delle opere di riqualificazione dello stadio, tra cui la realizzazione di un’area “ospitalità” in tribuna Ovest, la sostituzione della recinzione esterna, l’installazione di quattro schermi a led destinati alla diffusione pubblicitaria e la creazione di una struttura destinata ad attività commerciale. Tutti interventi realizzati solo in parte o per niente. «La mancata o ritardata consegna delle opere» elencate costituivano, e costituiscono ancora, una «condizione risolutiva» dell’accordo transattivo e potrebbero giustificare anche «la decadenza dell’obbligo di erogazione del contributo di sponsorizzazione concesso» dal Comune alla società calcistica.
LA CONVENZIONE
Una volta “aggiustato” il problema “debiti”, Scopelliti e Foti possono finalmente siglare la convenzione con la quale la Reggina spa ottiene la concessione dello stadio per 20 anni. L’intesa viene firmata lo stesso giorno dell’accordo transattivo, il 16 aprile. È una convenzione molto vantaggiosa, in base alla quale viene fissato anche il canone per l’uso del “Granillo”: 24mila euro all’anno, cioè 2mila euro al mese. Più o meno il prezzo d’affitto di un monolocale a Roma. Solo che con quella cifra Foti si prende uno stadio intero. Ma il patron amaranto non paga lo stesso, almeno fino al maggio 2013. In una nota del 14 marzo di quello stesso anno, inviata alla commissione straordinaria del Comune, la dirigente Stracuzza sottolinea la «mancata corresponsione da parte della società Reggina calcio spa dei pagamenti previsti dall’articolo 6 della convenzione, in quanto non risultano corrisposte le somme dovute per le annualità 2009/2010-2010/2011-2011/2012 e 2012/2013», per un importo totale di quasi 122mila euro (121.977,13).
NIENTE LSU
La convenzione impone alla Reggina altri obblighi, uno dei quali prevedeva l’assunzione di cinque lavoratori lsu da prelevare dal bacino storico del Comune. Dovevano essere stabilizzati «con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato» e con una cadenza temporale precisa: due unità entro cinque mesi dalla data di sottoscrizione della convenzione, una entro 12 mesi e le altre due non oltre il 16 aprile 2009. Invece, in quella stessa nota del 2013, Stracuzza rimarca gli «inadempimenti contrattuali relativi alla mancata assunzione di 5 unità lsu» da parte della Reggina spa. La trasgressione al “patto” avrebbe dovuto avere conseguenze certe: «Il mancato rispetto del suddetto obbligo occupazionale costituisce condizione risolutiva della presente convenzione». La Reggina, invece, ha continuato a giocare al Granillo come se nulla fosse.
I RILIEVI DEL COMUNE
Nella sua comunicazione alla terna prefettizia, Stracuzza rileva anche il mancato rispetto della “transazione” del 2007, in particolare per la realizzazione delle strutture commerciali (355mila euro), della recinzione (184.770) e per la verifica della tesatura dei cavi. Non risultava inoltre «stipulato alcun atto, né effettuato alcun pagamento» per l’utilizzo, da parte della società, dell’ex deposito delle Ferrovie dello Stato come parcheggio, per il quale nel 2008 era stato fissato il canone d’affitto in 1.844 euro per ogni partita casalinga.
Un insieme di motivazioni per le quali, secondo gli uffici di Palazzo San Giorgio, «sussistono i presupposti per procedere alla rescissione del contratto» firmato il fatidico 16 aprile 2007.
FOTI SAPEVA
Il presidente non poteva certo ignorare lo stato dell’arte. Ci aveva comunque pensato Francesco Barreca, dirigente del settore Servizi alla persona del Comune, a informarlo per mezzo di una raccomandata datata 28 maggio 2013. Una comunicazione nella quale, oltre agli altri rilievi, veniva rimarcato anche il «mancato rinnovo della polizza fideiussoria (250mila euro da rinnovare ogni 5 anni a partire dal 16 aprile 2007, ndr) a garanzia del corretto adempimento degli obblighi della convenzione».
Finora il presidente amaranto è sempre riuscito a cavarsela e a mantenere la gestione del Granillo. Ma adesso il Comune sembra pronto alle barricate. Come se Foti non avesse già altri problemi.
Pietro Bellantoni - http://www.corrieredellacalabria.it - 24/06/2015.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Ovviamente la grancassa mediatica non sta a guardare e torna a tirare la volata a Foti...
Reggina, sul Granillo dal Comune un tackle inspiegabile. Cosa c’è sotto?
Reggina, il gesto del Comune sullo stadio Granillo nasconde qualcosa di più grosso? Per le casse di Palazzo San Giorgio portare avanti questa strada sarebbe una follia suicida…
24 giugno 2015 12:36 | Peppe Caridi
Reggina stadio
La mancata concessione della licenza d’uso dello stadio Granillo alla Reggina da parte del Comune rappresenta un tackle inspiegabile da parte di Palazzo San Giorgio nei confronti del club amaranto: è vero, la Reggina è in ritardo nei pagamenti del canone di affitto fissato dalla concessione ventennale firmata nel 2007 nella quota di 24.000 euro l’anno, con un arretrato di circa 140 mila euro nei confronti del Comune, pochi spiccioli rispetto a quanto il club ha speso per il Granillo negli ultimi 8 anni, da quando ha avuto la gestione dell’impianto. Parliamo di circa 10 milioni di euro per i lavori di ammodernamento, la manutenzione ordinaria e quella straordinaria. Esattamente 500.000 euro l’anno per la gestione e la manutenzione più diversi altri milioni di euro per i vari lavori che hanno interessato soprattutto la Tribuna Ovest, con le pedane per consentire ai disabili di osservare il match, il palco sotto la Tribuna Vip, l’installazione ci alcuni schermi televisivi, la realizzazione di un’area “ospitalità” che oggi rappresenta il fiore all’occhiello della struttura. Soldi tutti risparmiati per il le casse comunali.
stadio granilloI lavori previsti dalla concessione del 2007 sono stati realizzati parzialmente perché intanto, rispetto a quel momento, il club è retrocesso due volte, ha subito la crisi economica e di conseguenza ha ridimensionato tutte le proprie attività. Dopotutto ha sempre mantenuto per l’impianto di via Galilei standard più che dignitosi, e l’ha fatto a proprie spese, liberando il Comune da quello che per lunghi decenni aveva rappresentato uno dei fardelli più pesanti per le casse di Palazzo San Giorgio. Se tutto dovesse tornare nelle mani del Comune, in una città in ginocchio e con mille problemi, si potranno spendere 500.000 euro l’anno di soldi pubblici per garantire la manutenzione dello stadio? Oppure la struttura verserà nel degrado e nell’abbandono più totale? Oppure ancora, addirittura, il Comune intende ulteriormente aumentare le accise per trovare i soldi per la gestione dello stadio? Dal punto di vista prettamente economico, per il Comune è una follia suicida.
reggina festa derby 30 maggio (22)Dal punto di vista sportivo, è un tackle estremamente violento ed irriconoscente nei confronti della Reggina, la principale espressione sportiva della città, che fino a poche settimane fa ha regalato soddisfazioni straordinarie alla tifoseria. Non c’è bisogno di scomodare gli anni della serie A, basti pensare alla passerella del 30 maggio sul Lungomare con il Sindaco Falcomatà sul bus cabrio a fare festa con la squadra. E adesso viene negato addirittura l’utilizzo dello stadio? A che pro? Assodato che al Comune, a conti fatti, non conviene assolutamente, diventa legittimo immaginare che sotto ci sia qualcosa di strano. Dentro Palazzo San Giorgio, forse, c’è qualcuno che rema contro e che si augura il fallimento del club? Per favorire chi?
regginaLa Reggina, che ha scritto fino a poche settimane fa alcune tra le pagine più belle della storia di Reggio Calabria e dell’identità reggina regalando entusiasmo popolare, viene calpestata da chi – all’interno della stessa città – evidentemente rema contro quello che è un bene pubblico, probabilmente per interessi personali. Ma di che interessi si tratta? Quale interesse più nobile può esserci rispetto a quello di preservare i 250 bambini che si formano e crescono all’insegna dei grandi valori dello sport al Centro Sportivo Sant’Agata, che da oltre 20 anni si fa carico di un grande ruolo sociale in una città sempre più allo sbando?
nick scali Reggina (2)La Reggina è un grande patrimonio della città. Il Presidente Foti è in fase di disimpegno, sta cercando un sostituto da tempo, vedi la trattativa con Nick Scali che, come annunciato ieri dall’imprenditore italo-australiano, si è conclusa in modo negativo. Eppure Foti aveva messo il club nelle mani di Scali in modo completamente gratuito, senza chiedere un centesimo. Di fatto, regalava la società dopo averla guidata per 29 anni. Una società che ha dei problemi e delle difficoltà, ma anche un grande patrimonio che le consente di avere prospettive importanti. Con Scali è andata male (almeno per ora) a causa di altre motivazioni, e adesso se c’è qualche altro soggetto interessato dovrebbe farsi avanti e parlare chiaro, alla proprietà e alla città.
messina reggina 0-1 30 maggio (3)Intanto nei giorni decisivi per l’iscrizione al prossimo campionato, Reggio incassa l’ennesimo duro colpo: una comunità che ha ormai perso quel senso di appartenenza comune e che si vede dilaniata al proprio interno tra guelfi e ghibellini, contrasti che hanno causato il decadimento degli ultimi anni e che non lasciano immaginare nulla di buono per il futuro. ”Se sarete uniti, sarete forti e se sarete forti, sarete liberi” diceva Alcide de Gasperi. Reggio ormai da anni non è unita, di conseguenza è debole e schiava. Adesso anche l’ultimo baluardo d’identità, l’ultimo baluardo di unione e di aggregazione, come la Reggina riesce ad essere anche in un momento del genere (vedi il 30 maggio recentissimo, appunto) rischia rimanere vittima di un sistema che, evidentemente, non la merita.
Reggina, sul Granillo dal Comune un tackle inspiegabile. Cosa c’è sotto?
Reggina, il gesto del Comune sullo stadio Granillo nasconde qualcosa di più grosso? Per le casse di Palazzo San Giorgio portare avanti questa strada sarebbe una follia suicida…
24 giugno 2015 12:36 | Peppe Caridi
Reggina stadio
La mancata concessione della licenza d’uso dello stadio Granillo alla Reggina da parte del Comune rappresenta un tackle inspiegabile da parte di Palazzo San Giorgio nei confronti del club amaranto: è vero, la Reggina è in ritardo nei pagamenti del canone di affitto fissato dalla concessione ventennale firmata nel 2007 nella quota di 24.000 euro l’anno, con un arretrato di circa 140 mila euro nei confronti del Comune, pochi spiccioli rispetto a quanto il club ha speso per il Granillo negli ultimi 8 anni, da quando ha avuto la gestione dell’impianto. Parliamo di circa 10 milioni di euro per i lavori di ammodernamento, la manutenzione ordinaria e quella straordinaria. Esattamente 500.000 euro l’anno per la gestione e la manutenzione più diversi altri milioni di euro per i vari lavori che hanno interessato soprattutto la Tribuna Ovest, con le pedane per consentire ai disabili di osservare il match, il palco sotto la Tribuna Vip, l’installazione ci alcuni schermi televisivi, la realizzazione di un’area “ospitalità” che oggi rappresenta il fiore all’occhiello della struttura. Soldi tutti risparmiati per il le casse comunali.
stadio granilloI lavori previsti dalla concessione del 2007 sono stati realizzati parzialmente perché intanto, rispetto a quel momento, il club è retrocesso due volte, ha subito la crisi economica e di conseguenza ha ridimensionato tutte le proprie attività. Dopotutto ha sempre mantenuto per l’impianto di via Galilei standard più che dignitosi, e l’ha fatto a proprie spese, liberando il Comune da quello che per lunghi decenni aveva rappresentato uno dei fardelli più pesanti per le casse di Palazzo San Giorgio. Se tutto dovesse tornare nelle mani del Comune, in una città in ginocchio e con mille problemi, si potranno spendere 500.000 euro l’anno di soldi pubblici per garantire la manutenzione dello stadio? Oppure la struttura verserà nel degrado e nell’abbandono più totale? Oppure ancora, addirittura, il Comune intende ulteriormente aumentare le accise per trovare i soldi per la gestione dello stadio? Dal punto di vista prettamente economico, per il Comune è una follia suicida.
reggina festa derby 30 maggio (22)Dal punto di vista sportivo, è un tackle estremamente violento ed irriconoscente nei confronti della Reggina, la principale espressione sportiva della città, che fino a poche settimane fa ha regalato soddisfazioni straordinarie alla tifoseria. Non c’è bisogno di scomodare gli anni della serie A, basti pensare alla passerella del 30 maggio sul Lungomare con il Sindaco Falcomatà sul bus cabrio a fare festa con la squadra. E adesso viene negato addirittura l’utilizzo dello stadio? A che pro? Assodato che al Comune, a conti fatti, non conviene assolutamente, diventa legittimo immaginare che sotto ci sia qualcosa di strano. Dentro Palazzo San Giorgio, forse, c’è qualcuno che rema contro e che si augura il fallimento del club? Per favorire chi?
regginaLa Reggina, che ha scritto fino a poche settimane fa alcune tra le pagine più belle della storia di Reggio Calabria e dell’identità reggina regalando entusiasmo popolare, viene calpestata da chi – all’interno della stessa città – evidentemente rema contro quello che è un bene pubblico, probabilmente per interessi personali. Ma di che interessi si tratta? Quale interesse più nobile può esserci rispetto a quello di preservare i 250 bambini che si formano e crescono all’insegna dei grandi valori dello sport al Centro Sportivo Sant’Agata, che da oltre 20 anni si fa carico di un grande ruolo sociale in una città sempre più allo sbando?
nick scali Reggina (2)La Reggina è un grande patrimonio della città. Il Presidente Foti è in fase di disimpegno, sta cercando un sostituto da tempo, vedi la trattativa con Nick Scali che, come annunciato ieri dall’imprenditore italo-australiano, si è conclusa in modo negativo. Eppure Foti aveva messo il club nelle mani di Scali in modo completamente gratuito, senza chiedere un centesimo. Di fatto, regalava la società dopo averla guidata per 29 anni. Una società che ha dei problemi e delle difficoltà, ma anche un grande patrimonio che le consente di avere prospettive importanti. Con Scali è andata male (almeno per ora) a causa di altre motivazioni, e adesso se c’è qualche altro soggetto interessato dovrebbe farsi avanti e parlare chiaro, alla proprietà e alla città.
messina reggina 0-1 30 maggio (3)Intanto nei giorni decisivi per l’iscrizione al prossimo campionato, Reggio incassa l’ennesimo duro colpo: una comunità che ha ormai perso quel senso di appartenenza comune e che si vede dilaniata al proprio interno tra guelfi e ghibellini, contrasti che hanno causato il decadimento degli ultimi anni e che non lasciano immaginare nulla di buono per il futuro. ”Se sarete uniti, sarete forti e se sarete forti, sarete liberi” diceva Alcide de Gasperi. Reggio ormai da anni non è unita, di conseguenza è debole e schiava. Adesso anche l’ultimo baluardo d’identità, l’ultimo baluardo di unione e di aggregazione, come la Reggina riesce ad essere anche in un momento del genere (vedi il 30 maggio recentissimo, appunto) rischia rimanere vittima di un sistema che, evidentemente, non la merita.
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
"Granillo", il Comune corre ai ripari.
Riunione notturna per l'amministrazione in cerca di una soluzione. Firmato un atto di indirizzo per concedere la licenza d'uso dello stadio. Ma Foti dovrà comunque sanare i debiti. Zimbalatti: «Non cacceremo gli amaranto, ma vale lo stesso metodo per tutti».
La Reggina resterà al Granillo. O almeno questa è l'intenzione del Comune di Reggio Calabria, rappresentato questa mattina dal vicesindaco Salvatore Anghelone, dall'assessore allo Sport Nino Zimbalatti e dall'assessore al Bilancio Armando Neri.
Dopo il polverone della giornata di ieri, nato in seguito a un articolo del Corriere della Calabria in cui veniva spiegato come il Comune – per mano della dirigente del settore Macrofunzione sport, Carmela Stracuzza – avesse negato il rilascio della licenza d'uso dello stadio a causa del mancato pagamento delle competenze dovute per uso e gestione dell'impianto, la giunta di Falcomatà è corsa ai ripari notturni per cercare di metterci una pezza.
Niente concessione in deroga per permettere alla società calcistica e al presidente Lillo Foti di colmare una parte dell'enorme debito nei confronti del Comune e avere così la documentazione necessaria per iscrivere la squadra al campionato entro il prossimo 30 giugno. La decisione presa dalla giunta è diversa: una sorta di "sforzo" da parte dell'amministrazione, denominato «concessione completa», che però non modifica gli oneri da rispettare per la Reggina: «Abbiamo firmato un atto di indirizzo – ha spiegato Zimbalatti – a nome della giunta per far sì che la dirigente si attivi per la concessione dello stadio comunale affinché la Reggina giochi a Reggio. Non sarà questa amministrazione che porterà la Reggina Calcio a essere lontana da Reggio Calabria».
L'atto di indirizzo della giunta, trasmesso alla dirigente Stracuzza affinché produca un atto di gestione, potrà concedere quindi l'uso del Granillo alla società – si presume nelle prossime ore – che però non può ancora tirare il fiato.
Nonostante le buone intenzioni e il tentativo di salvare il salvabile, tuttavia, sorge un problema. È lo stesso Zimbalatti a dirlo: «Bisogna coniugare le esigenze dell'amministrazione e della società, rispettando i termini di legge». In altre parole, la licenza d'uso dello stadio vuole essere un salvagente per la società, che però resta obbligata a restituire quanto dovuto al Comune, pena il decadimento della licenza. Sui tempi che Foti avrà a disposizione per pagare, si esprimerà la dirigente Stracuzza una volta preso atto della delibera di giunta, ma nel frattempo l'amministrazione Falcomatà sottolinea come le intenzioni – purché positive – non siano un modo per privilegiare la Reggina a discapito di altre società. Non è infatti un mistero come tante altre società sportive, seppure minori, siano in difficoltà per la mancata concessione di impianti sportivi: «Useremo lo stesso metro per tutti – ha concluso Zimbalatti – chiunque esso sia».
«Noi siamo per lo sport sano – ha detto Anghelone – e siamo convinti che ci siano dei presupposti perché la Reggina resti a giocare a Reggio, sperando che l'udienza per il fallimento di luglio possa andare al meglio».
L'assessore Neri si appella al «periodo dei sacrifici», quello che notoriamente tutta la città sta attraversando a causa del buco di bilancio del Comune, un Comune che vive col fiato sul collo della Corte dei conti e del piano di rientro decennale varato dalla commissione straordinaria, un piano di rientro in cui rientrano ovviamente anche tutti i soldi che la Reggina calcio ha mancato di versare in questi anni.
«Non faremo sconti a nessuno – ha detto Neri – perché sarebbe ingiusto in un momento storico in cui tutti siamo in difficoltà. Tutti vengono trattati allo stesso modo, non esistono società di serie A e società di serie B. È inutile dire – ha concluso – che concederemo lo stadio e chiuderemo un occhio sugli arretrati perché non è così».
Benedetta Malara - http://www.corrieredellacalabria.it - 25/06/2015.
Riunione notturna per l'amministrazione in cerca di una soluzione. Firmato un atto di indirizzo per concedere la licenza d'uso dello stadio. Ma Foti dovrà comunque sanare i debiti. Zimbalatti: «Non cacceremo gli amaranto, ma vale lo stesso metodo per tutti».
La Reggina resterà al Granillo. O almeno questa è l'intenzione del Comune di Reggio Calabria, rappresentato questa mattina dal vicesindaco Salvatore Anghelone, dall'assessore allo Sport Nino Zimbalatti e dall'assessore al Bilancio Armando Neri.
Dopo il polverone della giornata di ieri, nato in seguito a un articolo del Corriere della Calabria in cui veniva spiegato come il Comune – per mano della dirigente del settore Macrofunzione sport, Carmela Stracuzza – avesse negato il rilascio della licenza d'uso dello stadio a causa del mancato pagamento delle competenze dovute per uso e gestione dell'impianto, la giunta di Falcomatà è corsa ai ripari notturni per cercare di metterci una pezza.
Niente concessione in deroga per permettere alla società calcistica e al presidente Lillo Foti di colmare una parte dell'enorme debito nei confronti del Comune e avere così la documentazione necessaria per iscrivere la squadra al campionato entro il prossimo 30 giugno. La decisione presa dalla giunta è diversa: una sorta di "sforzo" da parte dell'amministrazione, denominato «concessione completa», che però non modifica gli oneri da rispettare per la Reggina: «Abbiamo firmato un atto di indirizzo – ha spiegato Zimbalatti – a nome della giunta per far sì che la dirigente si attivi per la concessione dello stadio comunale affinché la Reggina giochi a Reggio. Non sarà questa amministrazione che porterà la Reggina Calcio a essere lontana da Reggio Calabria».
L'atto di indirizzo della giunta, trasmesso alla dirigente Stracuzza affinché produca un atto di gestione, potrà concedere quindi l'uso del Granillo alla società – si presume nelle prossime ore – che però non può ancora tirare il fiato.
Nonostante le buone intenzioni e il tentativo di salvare il salvabile, tuttavia, sorge un problema. È lo stesso Zimbalatti a dirlo: «Bisogna coniugare le esigenze dell'amministrazione e della società, rispettando i termini di legge». In altre parole, la licenza d'uso dello stadio vuole essere un salvagente per la società, che però resta obbligata a restituire quanto dovuto al Comune, pena il decadimento della licenza. Sui tempi che Foti avrà a disposizione per pagare, si esprimerà la dirigente Stracuzza una volta preso atto della delibera di giunta, ma nel frattempo l'amministrazione Falcomatà sottolinea come le intenzioni – purché positive – non siano un modo per privilegiare la Reggina a discapito di altre società. Non è infatti un mistero come tante altre società sportive, seppure minori, siano in difficoltà per la mancata concessione di impianti sportivi: «Useremo lo stesso metro per tutti – ha concluso Zimbalatti – chiunque esso sia».
«Noi siamo per lo sport sano – ha detto Anghelone – e siamo convinti che ci siano dei presupposti perché la Reggina resti a giocare a Reggio, sperando che l'udienza per il fallimento di luglio possa andare al meglio».
L'assessore Neri si appella al «periodo dei sacrifici», quello che notoriamente tutta la città sta attraversando a causa del buco di bilancio del Comune, un Comune che vive col fiato sul collo della Corte dei conti e del piano di rientro decennale varato dalla commissione straordinaria, un piano di rientro in cui rientrano ovviamente anche tutti i soldi che la Reggina calcio ha mancato di versare in questi anni.
«Non faremo sconti a nessuno – ha detto Neri – perché sarebbe ingiusto in un momento storico in cui tutti siamo in difficoltà. Tutti vengono trattati allo stesso modo, non esistono società di serie A e società di serie B. È inutile dire – ha concluso – che concederemo lo stadio e chiuderemo un occhio sugli arretrati perché non è così».
Benedetta Malara - http://www.corrieredellacalabria.it - 25/06/2015.
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Intanto gli amaranto hanno mancato di pagare i contributi di marzo e aprile il cui termine scadeva ieri, per cui se dovessero iscriversi al prossimo campionato, partirebbero con 4 punti di penalità: 2 per l'omesso pagamento e 2 per recidività!
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Tanto poi glieli restituisconoFerro da Milano ha scritto:Intanto gli amaranto hanno mancato di pagare i contributi di marzo e aprile il cui termine scadeva ieri, per cui se dovessero iscriversi al prossimo campionato, partirebbero con 4 punti di penalità: 2 per l'omesso pagamento e 2 per recidività!
Via Popilia Chè!
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Vorrei fare un sondaggio su chi legge alcuni chilometrici post......
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Questa volta a Lillo serve un miracolo ancora più grande del solito...
... -2
... -2
Ultima modifica di Brigata rossoblu il martedì 14 luglio 2015, 19:39, modificato 2 volte in totale.
30 Giugno 2011: Torneremo...
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
19/07/2015
...LE BANDIERE NON MUOIONO MAI.
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
E dire che a livello nazionale e internazionale dici calabria calcistica dici reggina, la squadra da anni più rappresentativa del calcio calabrese....................mi s'aggrizzanu i carni, chi vrigogna.............
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
A livello nazionale ed internazionale, siamo rappresentati dalla più grande e florida azienda calabrese..........la 'ndrangheta spa.cromosoma21 ha scritto:E dire che a livello nazionale e internazionale dici calabria calcistica dici reggina, la squadra da anni più rappresentativa del calcio calabrese....................mi s'aggrizzanu i carni, chi vrigogna.............
Non vedo perchè non ci debba sempre rappresentare la migliore traspozione della 'ndrangheta a livello calcistico.
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Re: La Reggina vergognosamente resta in Lega Pro
Eppure, stavolta, pare che finalmente neanche la 'ndrangheta li salverà...marcello77 ha scritto:A livello nazionale ed internazionale, siamo rappresentati dalla più grande e florida azienda calabrese..........la 'ndrangheta spa.cromosoma21 ha scritto:E dire che a livello nazionale e internazionale dici calabria calcistica dici reggina, la squadra da anni più rappresentativa del calcio calabrese....................mi s'aggrizzanu i carni, chi vrigogna.............
Non vedo perchè non ci debba sempre rappresentare la migliore traspozione della 'ndrangheta a livello calcistico.
http://www.tuttolegapro.com/altre-news/ ... pro-108603
dico pare emi tocco le pal** finchè non è ufficiale al 150% visto che sono stati resuscitati già in maniera scandalosa per fare i play-out...
aspettiamo...