Vilienza ha scritto: mercoledì 26 agosto 2020, 10:50
ho sempre detto che, nella nostra sciagurata storia più che centenaria, noi tifosi abbiamo prevalentemente ingoiato bocconi amari.
fallimenti, lestofanti, i 2 cosenza, mafia, proiettili ari machine di giornalisti, ritorni di fiamma con i tappeti rossi stesi a chi ci ha affossato, derby cura paolana (col massimo rispetto), retrocessioni e vivacchiamenti più o meno decorosi nelle serie inferiori.
Amara constatazione ma la nostra storia, fino ad ora, è questa. I motivi per cui non riusciamo a uscire da questo comune denominatore sono tanti e vanno dal tessuto economico/sociale della nostra città, alla classe politica che ci rappresenta (forse perchè lo meritiamo?), alla cultura mafiosa e clientelare che avvolge tutti i settori della nostra città (e che purtroppo ci tocca tutti in qualche modo). Argomenti sviscerati più volte qui sopra nel corso degli anni...
In mezzo a tutta sta M E R * * ci sono state anche, poche, cose belle. Tutte avvenute in campo (non parlo della nostra tifoseria che merita un capitolo a parte e che spesso mi rende orgoglioso anche se giochiamo in eccellenza), a volte talmente inebrianti da non farci vedere il marcio che ci stava dietro.
Queste le ho più volte chiamate bolle d'aria, piccole zone di respiro in mezzo in mezzo a miasmi nauseabondi.
La "gestione" guarascio, nonostante u ficatu fattu a mazzacorde, la classifico come una di queste bolle d'aria. Facendo finta che il marcio non esistesse e concentrandoci solo sull'aspetto agonistico, abbiamo vissuto emozioni intense. La più bella promozione (per quanto mi riguarda è così), il riavvicinamento dei ragazzini al cosenza (vedere bambini che girano col la maglia dei lupi invece che quella del barcellona o dell juve non ha prezzo), l'uscita dall'anonimato, l'orgasmo di quest'ultima salvezza.
Temo però che siamo al capolinea, nella bolla comincia a mancare l'ossigeno e si sente puzza i munnizza